Barbette in Le sang d'un poète

Barbette con il suo personaggio travesti, forse più normale allora che oggi, diviene un'icona come Female impersonator.Il suo ambiguo e fine gioco è frutto di uno studio attento delle caratteristiche di tutte le dive del passato. Diventa potente ed irresistibile, la grazia femminile unita alla forza mascolina lo trasforma sul trapezio in un essere divino che include in se ambo i sessi nei loro migliori aspetti. La forza androgina di questo personaggio varca le epoche e mentre svanisce nella dimenticanza ogni ricordo di altri altrettanto grandi artisti del suo tempo, Barbette no. Non muore ed anzi ancora oggi la rete brulica di pagine a lui dedicate come fosse contemporanea la sua fama.
Manca purtroppo all'appello un video di una sua esibizione al trapezio, chiunque ne fosse in possesso o ne conosca l'esistenza potrebbe farci un grande regalo.
Nel frattempo vi rimandiamo alla visione di questo frammento di film, oltre che all'intera opera, di Jean Cocteau in cui Barbette in una scena al minuto 5.05, appare truccandosi per pochi istanti.

Barbette, la reginetta dell'aria


Il giovane Vander Clyde rimane folgorato dal circo e da piccolo al seguito di un acrobata impara il mestiere del trapezio, degli anelli e del filo teso. Una serie di fortunose coincidenze insieme alla sua caparbietà lo portò presto in voga nel circuito del circo americano. Ma fu William Morris che notando il suo straordinario talento lo introdusse in Europa. Sin da allora il giovane si era esibito in vesti di femminili dato che aveva esordito nei panni di una delle sorelle Alfaretta che allora erano protagoniste incontrastate delle arti aeree.
In Francia Barbette trova la celebrità e diviene una delle più grandi attrazioni del circo e dei music-hall di tutti i tempi. Le sue spericolate esibizioni al trapezio, di cui era virtuoso, e sul filo che percorreva sulle punte come una ballerina classica, attirarono le attenzioni di illustri personaggi del tempo. Ma oltre alle sue doti di atletiche Barbette, questo il nome che si era dato, era ammirato per la sua capacità di impersonare il ruolo femminile. Come si legge su un articolo del tempo: Quando si traveste da donna, non sembra una donna, è La Donna.
Anche Jean Cocteau se ne innamora e lo vuol con se in uno dei suoi indimenticabili film ‘sangue di poeta’ Lo ricorderà in una lettera cosi : Né Stravinskij, né Auric, né i poeti, né i pittori, né me compreso...non s'è mai vista simile classe ed arte scenica dai tempi del divino Nijinski!

I paparazzi non danno tregua Barbette che si esibisce nei piu grandi circhi e Varietà francesi e di tutta Europa.Anche MAn Ray lo immortala in una serie di scatti celebri.Ma nel 1938 abbandona il trapezio e la sua carriera ritirandosi negli Stati Uniti dove divenne professore di discipline aeree per il Ringling Bros and Barnum & Bailey. Fu allora autore di grandi coreografie aeree con l’uso combinato di corde volanti, giratori, trapezi, cinghie ed attrezzi di sua invenzione. Sembra che in quella epoca abbia diretto Pinito del Oro e Miss Mara le due leggendarie trapeziste ancora per certi versi insuperate. Lavorò a Broadway ed fu consulente di moltissimi films anche se il suo nome compare di rado nei titoli di coda.Intelligente e colto, appassionato di filosofia e letteratura rilascio l’ultima intervista nel 1966. Nel 1973 la `Reginetta americana dell'aria' lasciò l’aria e la terra suicidandosi.


"Le rideau s'écarte sur un décor utile: fil de fer entre deux supports, systeme de trapèze et d'anneaux pendus au cadre de la scène. Au fond, divan recouvert d'une peau d'ours blanc sur lequel, entre l'exercice de fil et l'exercice de trapèze, Barbette, enlevant sa robe gênante, jouera une petite scène scabreuse, veritable chef-d'oeuvre de pantomime, oú, parodiant, résumant toutes les femmes qu'il a étudiées, il devient la femme-type au point d'éteindre les plus jolies personnes qui le précèdent ou le suivent sur l'affiche." Jean Cocteau

Gustavo Re

Attore e presentatore comincia la sua avventura artistica come artista di varietà unendosi in spagna alla compagnia Los Vieneses, specializzata in rivista ed operetta, insieme ad Artuhur Kaps e Franz Johan. Nel 1942 la compagnia dopo aver girato per tutta l’europa si stabilisce definitivamente a Barcellona dove troverà un enorme successo in seguito al quale Gustavo debutterà nel cinema spagnolo ed internazionale nel 1955 in Mr Arkadin di Orson Welles , nel 1965 ha la possibilita di conoscere Totò prendendo parte al film Totò d'Arabia ed in seguito comparira negli schermi italiani ancora nel film Professione: reporter (1975) di Michelangelo Antonioni.Ma il varietà è la sua passione e con Los Vieneses si esprimerà al massimo collaborando con la neonata televisione spagnola nella produzione di varietà televisivi, musica e programmi d’umore. Gustavo Re nacque a Milano il 4 luglio 1908 e mori a Barcellona il 5 giugno 1979